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Il Decimo Toro
Le convenzioni di Aurelia (19.12.2021) "Non ci si veste di bianco ai matrimoni", "si da del lei agli sconosciuti e ai superiori", "non si  fischia nei luoghi pubblici", "si mastica con la bocca chiusa". Tutte convenzioni. La  domanda che sorge è: è giusto rompere le convenzioni? Che valore hanno esse? Esistono due cause per cui un uomo rompe una convenzione: per ignoranza o per scelta  consapevole e meditata. Ogni convenzione ha una funzione specifica, tutte le convenzioni ragionevoli  contribuiscono al mantenimento dell'ordine in una particolare collettività di individui. Quindi è giusto rispettare passivamente le convenzioni, ed è sempre sbagliato romperle,  giusto? Sbagliato: le convenzioni sono strumento nelle mani dell'uomo, e l'uomo non deve essere  schiavo delle convenzioni.  Colui che è padrone dell'eleganza, è consapevole della sua funzione e del valore da cui  deriva l'eleganza stessa. L'unico rischio di una convenzione è non esserne padroni, essa deve essere strumento di  ordine ed espressione di principi più alti, altrimenti è nostro dovere scardinarla. Ogni  convenzione deve possedere forma e sostanza, azione e significato. Quando il significato  viene dimenticato, l'azione cede alla sovversione e la convenzione, priva di sostanza,  decade. Un popolo che ignora valori immutabili ignora il significato delle proprie azioni. Azioni  senza significato rendono inconsistente o addirittura nociva la vita dell'uomo. Questo  popolo è terreno fertile per la sovversione, che fa di ogni eccezione, la norma. Esiste il Carnevale: sfruttiamolo per sfogare la nostra tendenza al caos, ma non  permettiamo alla sovversione di straripare nella quotidianità. Quando compiamo un'azione,  dalla più piccola alla più grande, domandiamoci se ne conosciamo il significato o se è una  ripetizione vuota di inconsapevoli movimenti.  Coloro che rompono consapevolmente una convenzione, lo fanno per dimostrare  all'umanità che essa è uno strumento, non una catena, e può mutare secondo l'esigenza  del tempo e dello spazio, ma non deve mai tradire i valori assoluti quali sono il bello, la  giustizia, e il timor di Dio. 
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